Il 2016 è stato l’anno del mobile: ad ottobre 2016, a livello mondiale, gli accessi ad internet da dispositivi mobile (smartphone e tablet) hanno superato gli accessi da desktop. I nostri amati ed indispensabili smartphone sono sempre con noi, sempre pronti a soddisfare le nostre esigenze social, di svago, intrattenimento e fortunatamente anche di ricerca di informazioni.
Ma non solo. Se da un lato sono cambiati i dispositivi con i quali si accede ad internet, dall’altro cambiano anche le modalità di interazione. A Maggio 2016 il CEO di Google Sundar Pichai, durante il Google I/O keybnote, ha annunciato che il 20% delle ricerche fatte da dispositivi Android è vocale.
Ma cosa significa Ricerca Vocale (voice search)?
Tutti noi conosciamo gli assistenti Siri e Google Now (per citare i principali) ossia gli assistenti vocali presenti nei nostri device. Sono stati concepiti per aiutarci ad interagire vocalmente con i nostri dispositivi per compiere le più diverse azioni come ad esempio chiamare un determinato contatto, inviare una mail o un messaggio whatsapp, impostare la sveglia, conoscere le previsioni meteo per un determinato giorno, e molto altro.
Ma in realtà quello che interessa ai noi in questo contesto sono le ricerche on line effettuate con l’ausilio degli assistenti vocali ed in particolare i cambiamenti che questa modalità di ricerca può comportare.
Effettuare una ricerca on line a voce è completamente diverso rispetto a digitare le parole sul dispositivo. Innanzitutto è molto più veloce. In secondo luogo, proprio perché più veloce, ci spinge a formulare delle ricerche più articolate, più lunghe. Se ad esempio voglio sapere come si chiama la regina d’Inghilterra, digitando la ricerca cercherò di scrivere meno possibile e quindi molto probabilmente scriverei “nome regina inghilterra”. Al contrario vocalmente la ricerca potrebbe essere “Come si chiama la regina d’Inghilterra?”
Quindi grazie agli assistenti vocali le ricerche on line non corrispondono più alle parole chiave secche, ma bensì a vere e proprie domande.
Di questo bisogna chiaramente tenerne conto in termini di SEO in quanto è necessario cercare di dare delle risposte a queste domande per migliorare le performance in termini di visibilità e conversioni. Infatti le ricerche vocali producono le famose “long tail keywords” ossia ricerche composte da 4 o più parole e questo, se confrontato con ricerche per massimo 2 parole, significa minor volumi di ricerca ma un maggiore percentuale di conversioni proprio perché l’utente con la “long tail” effettua una ricerca più mirata.
Per capire come le ricerche vocali modificano le ricerche relative alle nostre parole chiave di interesse è possibile utilizzare un valido strumento on line: answerthepublic. Questo tool on line genera una specie di mappa mentale delle domande relative ad un topic centrale che corrisponde alla keyword inserita. Da questa mappa si possono estrapolare informazioni molto interessanti ai fini dell’ottimizzazione seo.
Per capire ancora più in dettaglio come gli utenti possono sfruttare gli assistenti vocali è utile consultare le pagine messe a disposizione da Apple e Google che spiegano come usarli.
Una volta individuate le domande alle quali dare risposta è necessario inserire queste informazioni nei tag title e description delle pagine, negli H1 se possibile ed in generale nel contenuto della pagina.
Se vuoi capire come sfruttare le ricerche vocali per portare più traffico sul tuo sito web ed aumentare le conversioni contattaci subito.
https://www.websolution.it/blog/voice-search-cambiamenti-sulla-seo/WMEXPO 2016Nei giorni 30 Settembre e 1° Ottobre 2016 si è svolto a Padova il WMEXPO, l’eccellenza italiana del web marketing condensata in 2 giornate veramente interessanti.
Tra i tantissimi argomenti trattati e le informazioni acquisite, mi sono rimasti impressi nella mente principalmente due concetti: Mobile e Contenuti. Due concetti che certamente non vanno considerati separatamente ma bensì in modo congiunto.
Mobile
Da oltre 1 anno a questa parte le ricerche su google effettuate con dispositivi mobile hanno superato le ricerche da desktop. Lo smartphone è sempre con noi a portata di mano, sempre pronto ad accedere ad internet per soddisfare le nostre “necessità istantanee” di ottenere un’informazione, condividere qualcosa oppure effettuare un acquisto.
Ciò significa che i siti web devono essere pensati per l’utilizzo con dispositivi mobile, anzi dovrebbero essere progettati in primis per il mobile.
Per essere utilizzati facilmente con questa tipologia di dispositivi e fornire un’esperienza di navigazione utente appagante, i siti web devono essere:
- veloci nel caricamento delle pagine;
- facilmente navigabili;
- semplici anzi banali per quanto riguarda le funzionalità e cto (menù, bottoni, ecc.) implementati.
Contenuti
Il valore dei siti web sta nei contenuti ossia testi, immagini, video, ecc. Il contenuto è fondamentale per rendere un sito web attraente sia per i motori di ricerca che per gli utenti stessi. Testi ben scritti e formattati, immagini originali e di discreta qualità, video come ad esempio tutorial, video corporate, ecc. possono decretare il successo di un sito web in termini di conversioni, siano esse contatti da parte di potenziali clienti oppure di vendite on line.
I contenuti devono essere pensati per gli utenti finali e non per i motori di ricerca: non devono essere una ripetizione continua della o delle keywords principali, ma devo essere in grado di fornire in modo semplice, chiaro ed esaustivo le risposte che gli utenti stanno cercando.
Le tendenze future
Il futuro potrebbe presentare delle rivoluzioni nell’uso dei contenuti con i dispositivi mobile. Si sente sempre più parlare di intelligenza artificiale integrata nei futuri dispositivi top di gamma dei principali produttori. Questo significa che potremo colloquiare con i nostri dispositivi e quindi anche le ricerche su internet e la navigazione all’interno dei siti web potrebbero avvenire sotto forma di “chiaccherata” con i nostri smartphone.
https://www.websolution.it/blog/wmexpo-2016/