Voice Search e i cambiamenti sulla SEO

24-02-2017

Il 2016 è stato l’anno del mobile: ad ottobre 2016, a livello mondiale, gli accessi ad internet da dispositivi mobile (smartphone e tablet) hanno superato gli accessi da desktop. I nostri amati ed indispensabili smartphone sono sempre con noi, sempre pronti a soddisfare le nostre esigenze social, di svago, intrattenimento e fortunatamente anche di ricerca di informazioni.

Ma non solo. Se da un lato sono cambiati i dispositivi con i quali si accede ad internet, dall’altro cambiano anche le modalità di interazione. A Maggio 2016 il CEO di Google Sundar Pichai, durante il Google I/O keybnote, ha annunciato che il 20% delle ricerche fatte da dispositivi Android è vocale.

Ma cosa significa Ricerca Vocale (voice search)?

Tutti noi conosciamo gli assistenti Siri e Google Now (per citare i principali) ossia gli assistenti vocali presenti nei nostri device. Sono stati concepiti per aiutarci ad interagire vocalmente con i nostri dispositivi per compiere le più diverse azioni come ad esempio chiamare un determinato contatto, inviare una mail o un messaggio whatsapp, impostare la sveglia, conoscere le previsioni meteo per un determinato giorno, e molto altro.

Ma in realtà quello che interessa ai noi in questo contesto sono le ricerche on line effettuate con l’ausilio degli assistenti vocali ed in particolare i cambiamenti che questa modalità di ricerca può comportare.

Effettuare una ricerca on line a voce è completamente diverso rispetto a digitare le parole sul dispositivo. Innanzitutto è molto più veloce. In secondo luogo, proprio perché più veloce, ci spinge a formulare delle ricerche più articolate, più lungheSe ad esempio voglio sapere come si chiama la regina d’Inghilterra, digitando la ricerca cercherò di scrivere meno possibile e quindi molto probabilmente scriverei “nome regina inghilterra”. Al contrario vocalmente la ricerca potrebbe essere “Come si chiama la regina d’Inghilterra?”

Quindi grazie agli assistenti vocali le ricerche on line non corrispondono più alle parole chiave secche, ma bensì a vere e proprie domande.

Di questo bisogna chiaramente tenerne conto in termini di SEO in quanto è necessario cercare di dare delle risposte a queste domande per migliorare le performance in termini di visibilità e conversioni. Infatti le ricerche vocali producono le famose “long tail keywords” ossia ricerche composte da 4 o più parole e questo, se confrontato con ricerche per massimo 2 parole, significa minor volumi di ricerca ma un maggiore percentuale di conversioni proprio perché l’utente con la “long tail” effettua una ricerca più mirata.

Per capire come le ricerche vocali modificano le ricerche relative alle nostre parole chiave di interesse è possibile utilizzare un valido strumento on line: answerthepublic. Questo tool on line genera una specie di mappa mentale delle domande relative ad un topic centrale che corrisponde alla keyword inserita. Da questa mappa si possono estrapolare informazioni molto interessanti ai fini dell’ottimizzazione seo.

Per capire ancora più in dettaglio come gli utenti possono sfruttare gli assistenti vocali è utile consultare le pagine messe a disposizione da Apple e Google che spiegano come usarli.

Una volta individuate le domande alle quali dare risposta è necessario inserire queste informazioni nei tag title e description delle pagine, negli H1 se possibile ed in generale nel contenuto della pagina. 

Se vuoi capire come sfruttare le ricerche vocali per portare più traffico sul tuo sito web ed aumentare le conversioni contattaci subito.


About the author

Giuliano Feltrin

CEO

CEO e responsabile commerciale, da oltre 20 anni appassionato di Internet, ha da subito capito l'importanza dei motori di ricerca nello sviluppo del web cercando di sfruttare i meccanismi di indicizzazione per dare visibilità ai propri clienti. Appassionato di F1 e MotoGP, pratica tennis (con scarsi risultati) e running (qui va un po' meglio).

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